Riqualificato l’ingresso all’area protetta dalla “spiaggia delle capanne”, grazie al progetto portato avanti dall’ente, in collaborazione con il centro ricerche “Crisba” dell’Istituto “Leopoldo II di Lorena”. Rusci: “Un’opera di ingegneria ambientale che permette di indirizzare i visitatori e, soprattutto, proteggere un habitat importantissimo per molte specie animali e vegetali”
È stato inaugurato questa mattina, venerdì 4 luglio, l’accesso al Parco della Maremma da Principina a Mare, che rappresenta “Porta nord” della riserva naturale. Presenti all’evento i rappresentanti del Parco della Maremma, del Comune di Grosseto, del centro di ricerca “Crisba” dell’Istituto “Leopoldo II di Lorena”, i referenti della Proloco di Marina di Grosseto e Principina a Mare, alcuni volontari degli “amici del Parco”, che effettuano il monitoraggio delle spiagge e le ditte Favilli Rinaldo srl e Green Service, che hanno contribuito alla realizzazione del progetto.
Un intervento che ha l’obiettivo di facilitare per i visitatori la “lettura” dello spazio del Parco e, allo stesso tempo, proteggere l’area dunale, di grande pregio ambientale e naturalistico, evitando che il passaggio non regolato dei bagnanti e di chi frequenta l’area possa danneggiare l’ecosistema.
“Gli ambienti dunali sono tra i più fragili e importanti habitat nel Parco della Maremma – spiega il presidente Simone Rusci – e, per questo motivo, segnalare l’ingresso alla riserva da Principina a Mare, proprio con un’opera di ingegneria ambientale di ricostruzione della duna, assume un duplice significato: rafforza i valori e i principi alla base della costituzione del Parco e costituisce un habitat ideale per molte specie animali: dal piccolo e simpatico fratino alla meno conosciuta ma altrettanto importante ‘Eurynebria complanata’, un piccolo coleottero che, proprio sotto i tronchi spiaggiati, trova il suo rifugio. Perché è importante far comprendere a cittadini e turisti che la cosiddetta ‘spiaggia delle capanne’ di Principina non ha solo un valore paesaggistico e balneare, ma ha un’importanza non trascurabile per uno degli ecosistemi tipici della Maremma”.
Grazie al progetto proposto dal settore tecnico e dalla vigilanza dell’ente, finanziato interamente dal Parco della Maremma e progettato dall’architetto Amedeo Ceciarini secondo i regolamenti e i piani territoriali vigenti, non solo sarà più facile individuare l’inizio dell’area protetta e l’esistenza del sito Natura 2000 denominato “IT51A0015 Dune costiere del Parco dell’Uccellina”, ma anche evitare accessi impropri o involontariamente irrispettosi dell’ambiente, sostenere la vita e aumentare la possibilità di mantenimento ed espansione naturale della duna, con la sua flora e la sua fauna tipiche, tra cui alcune specie a rischio di estinzione.
Un contributo importante, poi, è arrivato in questi mesi dal “Crisba”, Centro ricerche strumenti biotecnici nel settore agricolo-forestale dell’Istituto “Leopoldo II di Lorena” che, con ricercatori e studenti, ha portato avanti una serie di attività finalizzati alla messa a dimora di alcune specie vegetali dunali, come il giglio di mare e l’“Ammophila arenaria”, per velocizzare la colonizzazione della duna ortogonale.
Il nuovo accesso, quindi, che si sviluppa alla fine del parcheggio sterrato, è adesso caratterizzato da una delimitazione dell’area dunale effettuata attraverso una “recinzione alla maremmana” e pali di castagno e corde, tutti materiali ecosostenibili. Posizionati anche nuove bacheche di benvenuto, e pannelli che indicano norme comportamentali e ne spiegano le motivazioni. Tra le vari indicazioni anche quella di non spostare i tronchi spiaggiati, che rappresentano una delimitazione naturale della duna, area in continua evoluzione, e costituiscono l’habitat naturale di importanti specie animali che, sotto ad essi, vivono e si riproducono.
L’accordo con il Centro ricerche “Crisba” ha permesso già la messa a dimora di 200 piante e sarà portato avanti per i prossimi tre anni, proprio per garantire una corretta colonizzazione della duna.
“Con gli studenti dell’istituto ‘Leopoldo II di Lorena’ abbiamo replicato a Principina a Mare quanto già fatto per l’area dunale di Marina di Alberese – spiega Lorenzo Moncini, responsabile dell’attività di ricerca, sperimentazione e divulgazione scientifica del Crisba – delimitando l’area con legni, pali e corde, tutti elementi naturali, e mettendo a dimora centinaia di piante dunali propagate dal seme dal Crisba. Gli studenti della IV A hanno partecipato alle varie fasi: dalla raccolta dei semi alla propagazione e crescita in serra, fino appunto alla messa a dimora. L’intervento di rinaturalizzazione portato avanti a Marina di Alberese è stato oggetto di approfondimenti nel corso di summer school, che hanno visto studenti di Bolzano e Firenze studiare le modalità di sviluppo, e anche questo intervento a Principina a Mare si colloca nella stessa direzione. Operazioni di questo tipo sono quasi di ingegneria naturalistica e sono ottimali, soprattutto quando si creano meccanismi di protezione con tronchi, pali e corde, perché contribuiscono ad evitare il calpestio, fondamentale per la crescita dei semi, ma anche per le piante pioniere. Siamo molto soddisfatti, quindi, di questa collaborazione con il Parco della Maremma che, tra le altre cose, prevede anche la propagazione del limonio etrusco, che è una pianta endemica, una specie costiera presente solo al Parco della Maremma”.